Nel corso della vita a chiunque può capitare di sperimentare momenti di difficoltà che creano sofferenza e prendono pieghe “scomode” invadendo le realtà relazionali e familiari, scolastiche e lavorative, impattando nella vita di tutti i giorni e limitando la serenità e la tranquillità.
In questi momenti è come se si inceppasse qualcosa, come se quello che ha sempre funzionato non va più bene. E’ trovando nuove significati, creando nuove connessioni, riscrivendo storie e punti di vista che ci si dà la possibilità di ripartire.
Credo che ogni percorso sia diverso, unico e non ripetibile. Con ogni persona c’è un modo di relazionarsi e di esplorare, proprio perché ognuna ha le proprie tematiche e tempistiche, modalità e risorse.

Il mio approccio guarda l’individuo in un’ottica sistemica, vede cioè il disagio e la problematica come il risultato di uno squilibrio che si crea nei sistemi in cui l’individuo vive le proprie relazioni significative.
Il disagio, infatti, molto spesso nasce dal rimanere legati a vecchi schemi relazionali che ad un certo punto non si conciliano più con la situazione attuale, oppure dal rifiutarsi di assolvere ai compiti evolutivi che la vita richiede perché ritenuti troppo gravosi ed emotivamente insostenibili.
Quando si cerca di resistere al cambiamento, alla crescita personale o dell’altro, alla “perdita” di riferimenti emotivi e affettivi per qualcosa di nuovo, allora si spegne la nostra spinta vitale, si blocca l’energia che porta l’uomo alla piena realizzazione del proprio sé generando sofferenza.
La psicoterapia sistemico relazionale trova il suo campo privilegiato d’intervento nella terapia di coppia e familiare ma viene condotta anche con l’individuo mantenendo il focus sui sistemi relazionali in cui l’individuo è inserito.
Nel lavoro con l’individuo, con la coppia e con la famiglia l’obiettivo è quello di introdurre una nuova organizzazione più funzionale in quei sistemi familiari dove blocchi evolutivi nel ciclo vitale, confusione di ruoli, mancanza di confini tra le generazioni hanno prodotto sofferenza psicologica riattivando un percorso evolutivo dell’individuo e della famiglia, sperimentando nuove possibilità, nuovi modi di comunicare e nuovo progetti di vita.
I primi colloqui ( di solito 2/3) hanno lo scopo di raccogliere la storia e le problematiche così da comprendere e approfondire la richiesta e individuare il tipo di percorso più adatto alla situazione.