Psicologia e alimentazione

Il cibo per noi è importante. Garantisce la soddisfazione del bisogno di nutrizione. Ma noi non lo utilizziamo solo per questo scopo. Dedichiamo al cibo molta più attenzione di quanto dovremmo e lo colleghiamo a tanti altri contesti: mangiamo per festeggiare , per “stare in compagnia”.

Noi diamo al cibo un ruolo centrale nella nostra esistenza al punto che lo utilizziamo anche per placare delle emozioni che non riusciamo a tollerare. Così è facile che si mangi anche per noia, rabbia, solitudine e tristezza. E’ evidente che tutto questo ci porti a mangiare più di quello che dovremmo.

Il complesso ruolo sociale e psicologico che abbiamo associato all’alimentazione ha reso difficile distinguerla dalla sua importanza biologica. Quando questo avviene, quando mangiamo non per fame fisica, ma per tutti gli altri stimoli, il nostro corpo ingrassa.

In alcuni casi le difficoltà incontrate hanno come svantaggio solamente  una questione estetica relative al voler avere un aspetto fisico diverso o un peso corporeo inferiore oppure un corpo più magro.

In altri casi le conseguenze per non essere riusciti a controllare quanto e cosa mangiare sono più dannose come nel caso di persone che devono assolutamente seguire una dieta di “esclusione” come la celiachia, il diabete o le patologie cardiovascolari

Oppure nei casi di persone obese che, a seguito di un intervento chirurgico, devono comunque cambiare la loro alimentazione.

Fino ad arrivare ai casi più complessi, ossia ai “Disturbi dell’Alimentazione e della nutrizione” dove obesità, anoressia, bulimia e binge eating sono veri e propri disturbi, ma sempre collegati alla cattiva gestione del cibo, con conseguenze evidenti sul peso corporeo.

I significati che l’individuo dà al cibo sono unici, individuali. L’intervento psicologico permette quindi all’individuo di lavorare su quei conflitti personali che sono alla base di un rapporto non adeguato con il cibo.

Inoltre permette di modificare l’atteggiamento mentale sabotante, intervenire a sostegno e sviluppo della motivazione personale, lavorare sugli aspetti emotivi implicati nell’alimentazione, aumentare l’autostima e accrescere la consapevolezza alimentare.

Gli interventi di psicologia alimentare si articolano in diversi percorsi definiti in modalità a tempi attraverso una valutazione della problematica attraverso:

  • Consulenze psicologiche e psicoterapia per problematiche legate al cibo (disturbi alimentari, fame emotiva, anoressia, bulimia, obesità e binge eating).
  • Percorsi di sostegno psicologico alla dieta in soggetti sani o con patologie (celiachia, diabete cardiopatie)
  • Percorsi di Mindful eating – Mangiare con consapevolezza